AMBIENTE

AMBIENTE rii e torrenti

I terreni di copertura, originati dall'azione erosiva dell'acqua e dalla sedimentazione dei detriti, sono costituiti prevalentemente da argilla, limo, tera togarea, cioè tufo vulcanico alterato, e sono in genere fertili. Nelle zone più pianeggianti la copertura delle rocce ha una buona profondità mentre in collina lo spessore è frequentemente ridotto a pochi decimetri. Questi terreni liberati dai boschi venivano utilizzati per le colture, ma in questi ultimi anni, nelle zone collinari, c'è stato il progressivo abbandono degli appezzamenti più impervi e poco produttivi, che ha determinato un ritorno cospicuo della vegetazione spontanea. Lungo il Percorso Colceresa si possono osservare varie caratteristiche del territorio: affioramenti di rocce basaltiche vulcaniche, sedimentarie di arenarie e calcari e sedimentarie vulcaniche di tufo; terrazzamenti del terreno in pendenza, detti masiére, cioè muri a secco, costruiti usando le rocce locali; vallecole incise e scavate da ruscelli. L'idrografia del territorio presenta un prospetto abbastanza ricco: rii, torrenti, ruscelli, sorgenti che nel tempo l'uomo ha incanalato e ordinato per favorire l'irrigazione, per migliorare le condizioni del terreno e per sfruttare la forza potenziale dell'acqua. Nella zona di Oldelle, contrada di Pianezze, dei rigagnoli scendono dalle piccole valli confluendo nella rosa dea vale e poi in un non meglio precisato ruscello Rium. In Val Grande e Val del Costo altri corsi d’acqua hanno scavato profondamente il terreno e la roccia. Lungo il sentiero delle Strambane, un fossato, con pietre basaltiche e arenacee, raccoglie l'acqua proveniente dalla zona sportiva di Pianezze. Il suo corso devia verso le grotte delle Spironche, scompare nel sottosuolo, presentandosi poi più avanti nella zona della Peòla. Da lì partono dei fossi di scolo che fanno defluire l'acqua nel ruscello “Val Onari”, che percorre tutta la valle e, in prossimità di via dell'Artigianato, a sud, s'immette nel torrente “Valderio”. Anche la valle dei Mascarellotti è ricca di corsi d’acqua, uno dei quali, il principale, è chiamato Torcolara. L'acqua di questi rii arriva nella piana dei Micheletto e prosegue nella zona detta Valle dove la tradizione racconta ci fosse un lago. Nel confine tra Molvena e Mason il torrente Laverda, certamente quello dal percorso più lungo, articolato e ricco di acqua, alimenta la roggia Angarana, utilizzata per scopi irrigui e per far funzionare mulini, magli e segherie.